Chico Forti, dopo 24 anni di prigione in Florida, nega le accuse di aver cercato aiuto dalla ‘ndrangheta per zittire Travaglio e Lucarelli.
Chico Forti, noto per il suo controverso caso di condanna per omicidio negli Stati Uniti, si trova nuovamente al centro delle cronache giudiziarie italiane.
Questa volta, l’ex produttore televisivo è stato accusato di aver cercato contatti con la ‘ndrangheta, durante la sua detenzione nel carcere di Montorio. Tuttavia, Forti nega fermamente ogni accusa.
La difesa dal carcere di Chico Forti
Come riportato da IlTempo, la reazione dell’ ex produttore televisivo Chico Forti alle accuse è stata di assoluto sconcerto.
“Sono sconcertato. Io non ho mai detto né pensato una cosa del genere. Sarei un pazzo, proprio ora che ho la possibilità di sperare nella libertà,” ha dichiarato, incredulo di fronte alle nuove accuse.
Anche il suo legale ha confermato che Forti è “stupito, affranto e smarrito” per quanto riportato dalla stampa.
Il capo della Procura di Verona ha confermato al Corriere della Sera che è stato aperto un fascicolo sulla vicenda, pur precisando che al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato specifiche.
La reazione di Selvaggia Lucarelli
Chico Forti è tornato in Italia a maggio scorso dopo aver trascorso 24 anni in una prigione della Florida.
L’accusa di aver ucciso Dale Pike nel 1998 ha segnato la sua vita e la sua vicenda giudiziaria ha sempre suscitato grande interesse mediatico.
Selvaggia Lucarelli, una delle giornaliste in causa in questo nuovo caso, ha replicato: “È bizzarro che in questa storia si riveli un modus operandi di Chico Forti. Anche anni prima, secondo un informatore della polizia americana, aveva chiesto di trovare un sicario per far fuori un avvocato di Miami“.
Non mancano le accuse anche alla premier Giorgia Meloni, che ha favorito il rientro dell’ex produttore: “Non ho ancora sentito una parola di commento da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni“.